lunedì 14 giugno 2010

Radio Padania anti-Italia.festa al gol del Paraguay

Radio Padania anti-Italia.festa al gol del Paraguay  cliccare per credere...
Con le prime gare della nazionale riemergono anche i tanti sostenitori contro gli azzurri. E Radio Padania gli dà voce esultando, poi, al gol del Paraguay. Il direttore del palinsesto si giustifica: "Nessun articolo della Costituzione obbliga a tifare per qualcuno"
ROMA - Ai Mondiali è l'ora degli azzurri. Tutta Italia si ferma a guardare e a tifare in tv. Frasi di rito sentite e risentite tante volte, alla vigilia della rassegna iridata. Ma spesso non si fa i conti con il folto, spesso sottovalutato, gruppo dei tifosi anti-nazionale. Da qualche anno capeggiato dai numerosi sostenitori della Lega e della Padania. Detto fatto e a far gioire in tanti durante la partita ha pensato il conduttore Roberto Ortelli di Radio Padania Libera che al gol del provvisorio vantaggio del Paraguay è esploso di gioia: "Abbiamo fatto gol", ha urlato. "Grazie a Cannavaro che si è fatto sovrastare dal centravanti paraguayano". Un elemento di gioia in più visto che il giocatore napoletano ha detto che parte dei premi eventualmente vinti sarà devoluta al comitato per le celebrazioni di 150 anni dell'Unità d'Italia in polemica con il leghista Roberto Calderoli.
L'INDIFFERENZA DI LIPPI - C'è già chi grida alla vergogna, chi, come lo stesso ct azzurro Marcello Lippi, preferisce l'indifferenza ("Non me ne frega nulla di quello che dicono a Radio padania") e chi, invece, come l'europarlamentare Matteo Salvini, direttore del palinsesto di Radio Padania, giustifica pienamente l'atteggiamento: "Non c'è nessun articolo della Costituzione che obbliga a tifare per qualcuno - sottolinea -. Noi tifiamo per chi gioca meglio". E quindi, ipoteticamente anche per l'Italia: "Soprattutto se segna un milanista: Gattuso, Zambrotta, o se segna Marchisio". Sarà. Ma il diritto italiano parla chiaro: se la libertà di parola è basilare, l'incitamento all'odio nazionale costituisce reato...
FORZA LUMEZZANE, NO ITALIA - E a dar loro voce, in questi giorni, ha pensato Radio Padania Libera dove, in occasione del torneo sudafricano è iniziata 'Teste di calcio', trasmissione dedicata alle partite dell'Italia. "Al posto dell'Inno mandate in onda 'Il ballo del qua qua'", ha detto tale Mario da Milano, fra i primi a telefonare. Gli fa eco Armando da Venezia: "Io sto con Lumezzate e Milan, non con la Nazionale che mi fa schifo".
MARCHISIO CON LA PADANIA - Gli strascichi delle polemiche degli ultimi giorni sono ancora caldi. Claudio Marchisio che avrebbe cantato l'Inno di Mameli aggiungendo l'aggettivo "ladrona" a Roma è il preferito dagli ascoltatori. "Marchisio dovrebbe giocare nella Padania non nell'Italia" dice Johnny. "Fatelo sentire mentre canta l'inno", suggerisce. E a sintetizzare il pensiero degli altri pensa Vittorio da Castel San Giovanni (Piacenza) "Qui si tifa Padania, non Italia". (14 giugno 2010)
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N.d.R.
Noi italiani possiamo rispondere con una sola voce:
BASTARDI...FIGLI DI PUTTANA!!!
Il direttore italiano e fiero di esserlo, in attesa di prendere a calci nelle palle sti bastardi leghisti e che l'Italia si ri-desti.
Pietro De Michele

1 commento:

Anonimo ha detto...

caro Pietro fino a quando sta questo governo di c...o dobiamo soccombere e quasi rassegnarci in attesa che arrivaqno tempi migliori