venerdì 25 giugno 2010

Che si sappia!

E' mio dovere quale giornalista attento ed accorto alle cose pannesi riferire ciò che ha pubblicamente detto ieri, tra le altre cose,il Parroco di Panni, Padre Antonio Saraceno, nella circostanza della vestizione della Madonna presso la Cappella al Piano,allo scrivente già noto da qualche tempo ma in attesa che fosse lui stesso a darne notizia ufficiale.
Il Parroco ha riferito che non molto tempo fa ha ricevuto una lettera,il cui firmatario e la provenienza ha sottaciuto per volontà dello stesso,in cui gli si comunica che nel 1983 il devoto compaesano inviò a Panni la somma di 25 milioni di lire ad imprecisate persone in loco per la ricostruzione della chiesa al convento e che altri compaesani, a sua memoria, fecero la stessa cosa ma che, di quelle somme non hanno avuto,ancora oggi,nessun riscontro e nemmeno saputo la destinazione che hanno avuto.
A Padre Antonio e a noi pannesi questa notizia ci ha colti nello stupore e meraviglia più grande in quanto ignari di questa grande prodigalità e fedeltà di questi nostri compaesani che già nel 1983 vollero dare un imput significativo per la ricostruzione e messa in agibilità della struttura conventuale al bosco e l'importo di 25 milioni di quei tempi era già di per se importante per affrontare e risolvere almeno la stato di degrado in cui versava la chiesetta.
Non è nostra intenzione fare processi di alcun tipo ma come cittadini e fedeli verso la nostra Vergine del Bosco chiediamo che sia fatta luce sulla vicenda e noi ci attiveremo per questo scopo non per condannare bensì perchè a prevalere non sia il dubbio e il sospetto ma la verità.
Quando la corruzzione e la malvagia ricerca dell'indebito arricchimento raggiunge questi livelli la condanna non può che essere una sola: il disprezzo più sentito e questa è una pena che non si sconta con un numero di anni di reclusione,che sarebbe anche giusto ed appropriato,ma resta incancellabile per tutta la durata della vita di quei sciagurati ladroni ed una macchia che si cancellerà, forse,per due o tre generazioni delle loro progenie.
Mai condanna può essere più dura e più severa di questa,salvo poi quando dovranno o hanno dovuto rendere conto del loro misfatto davanti all'Unico Giudice Supremo: DIO!
Personalmente da buon cristiano non posso che esclamare:
che Dio abbia pietà della loro pochezza.
Il direttore  

9 commenti:

fabrizio ha detto...

NO COMMENT.....che forse è meglio!!!!

Anonimo ha detto...

Penso che sia giusto portare a conoscenza di tutti il nome del benefattore e i nomi dei malfattori se è vero tutto ciò. Non possiamo rimanere con il dubbio. Se verità va detta, bisogna dirla tutta fino in fondo senza tirare prima il sasso e poi nascondere la mano.Bisogna che ognuno si prenda le proprie responsabilità e risponda delle proprie azioni buone o cattive che siano. A Buon intenditore poche parole.
Tony Spada

IL CASTELLO ha detto...

Caro Tony forse non eri presente a Panni il 24 giugno quando P. Antonio,fra le altre cose belle,ha detto anche quella brutta notizia,quindi sul vero o non vero è da chiederlo a lui,ma qualora non vero non vedo a che pro lo avrebbe detto e poi proprio in quella circostanza,davanti al popolo in preghiera di fronte alla Madonna.Io ne do notizia ora sul blog poi anche sul giornale e se P. Antonio mi fornirà i dati dei nomi e cognomi sarò ancora più lieto di renderli pubblici.Voi che gli state da vicino dovreste avere più facilità di saperne di più,o mi sbaglio.
Il No Comment nun sev a nient e a nisciun...caro nipote.

Tony ha detto...

Ciao Pietro, forse mi sono espresso male e quindi si è capita una cosa per un'altra. Io ero presente il 24 giugno a Panni ed ho ascoltato le parole di Padre Antonio e del Sindaco.Non sto mettendo in dubbio la veridicità della notizia di Padre Antonio ma penso e credo sia giusto andare oltre la frase... " non sono tenuto a dare nomi e cognomi..." facendo così continueremo a proteggere i "furbetti del quartiere".
Giustamente come dici tu dobbiamo cercare " TUTTI" la verità e far chiarezza su quanto accaduto. Ciao Pietro.
Tony

IL CASTELLO ha detto...

Concordo con te,caro Tony,ma P. Antonio è calabrese quindi non facile da convincere,comunque quando sarò a Panni cercherò di fare delle indagini,così come potete fare tutti voi che siete sul posto.Ok?
Ti saluto.

Tony ha detto...

OK ! Diamoci da fare.

Anonimo ha detto...

credo che state prendendo un abbagio il compaesano a sue spese mise in sicurezza la chiesa ,ilavori furono con dotti dallo stesso da maestranze locali oggi non piu fra noi.

Anonimo ha detto...

andrrebbe oggi ricordato quel benefattore invito i famigliari a commendare.

IL CASTELLO ha detto...

Parliamo del 1983 e,almeno io,non ricordo se si fecero opere di messa in sicurezza alla chiesa al convento e per un importo delle allora lire 25 milioni,somma che,allora,si poteva quasi ricostruire la chiesa e non soltanto metterla in sicurezza.
Comunque saremmo lieti e grati al benefattore dell'epoca e,se così è,i familiari hanno il dovere di rendere pubblica la sua devozione per la Madonna del Bosco.
Ci resta però la perplessità da parte di P. Antonio a non dire e fare nomi.Se nel 1983 sono stati fatti dei lavori alla chiesa del convento non sono stati fatti di notte e da ignoti ma,credo,che molti pannesi ne avranno memoria e,ripeto,se così è,è giusto dare ringraziamento e merito a chi se lo merita.
Restiamo in attesa...della verità.