mercoledì 10 febbraio 2010

ADDIO COMUNITA' MONTANE

Redazionale del "Il Corriere del Sud" di ieri alle ore 19,26:
"Il Consiglio Regionale della Puglia, pochi minuti fa, ha approvato all'unanimità la chiusura definitiva delle Comunità Montane, compresa quella dei Monti Dauni Meridionali di Bovino, l'unica che sperava di poter sopravvivere al taglio degli enti sovracomunali. Con la chiusura della Comunità Montana di Bovino, va a casa anche il Senatore del PDL Carmelo Morra, che alcuni giorni fa era riuscito a farsi eleggere presidente esterno da soli 9 consiglieri su 16. Quindi, Morra viene buttato politicamente giù anche coi voti del consiglieri regionali del PDL, il suo partito, che, in realtà, più del centro sinistra ha lavorato per la chiusura delle comunità montane, in linea con la politica nazionale del partito. Non solo: il consiglio regionale ha anche accorciato i tempi per il commissariamento degli enti a 20 giorni, invece dei tradizionali 30 giorni previsti. Rimane un punto interrogativo sul destino dei dipendenti delle Comunità Montane. Le possibilità sono due: o vengono assorbiti da un'eventuale unione tra i Comuni; oppure vengono trasferiti alla Provincia".
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N.d.r.
Come previsto dall'art.13 della finaziaria 2008 sono circa 150 le Comunità montane da eliminare, quasi 70 milioni di euro in meno di spesa in bilancio in soli due anni, oltre 5 mila persone vi lavorano, assorbendo il 33,4% delle spese correnti. La Regione Puglia ieri ha deliberato alla unanimità dei consensi,ossia di tutte le forze politiche presenti,la soppressione di tutte le Comunità Montane della regione.
Ovviamente l'atto sarà in discussione in tutte le sedi politiche italiane ma,comunque e quantunque,il decreto è definitivo ed irrevocabile pertanto nei prossimi 20 giorni saranno nominati dei commissari ad acta al fine di regolare la chiusura degli enti. Il personale sarà distribuito gran parte negli Enti delle Provincie e,dove occorrano,nei comuni del territorio interessato.
Tutto questo ed altro ancora al fine di ridurre la spesa pubblica,obbiettivo primario di tutti i governi in vista della micidiale crisi mondiale incombente sulle nazioni anche su quelle più ricche al mondo,quali gli USA.
La politica è...politica e quindi affidata a coloro che,eletti dal popolo (???),sono demandati a emanare leggi e normative a garanzia delle popolazioni interessate al territorio nazionale. La domanda-riflessione che mi pongo,miei cari lettori, è questa: che si debba fare economia per l'ottimale andamento gestionale della cosa pubblica è sacrosanta verità ma,possibile mai che le restrizioni e i tagli partono sempre (e soltanto?) dal basso? Mai il contrario...almeno fino ad oggi!
Quando vedremo,ad esempio,il taglio del numero dei parlamentari?Dei Ministeri e delle infinite diramazioni politiche-istituzionali che sciamano,incontrollate anzi protette dai loro singoli leader,il cui costo per il Paese Italia ammonta all'incirca per 3 milioni di euro al giorno e oltre 650 milioni l'anno?
Ci resta la speranza che questa "stretta" al buropoliticoistituzionalismo sia il primo di ulteriori e più importanti passi verso la... tranquillità del povero lavoratore-operaio-dipendente il quale ha gli incubi notturni per il timore che il lavoro,la sua azienda,al risveglio mattinale non ci sia più..."CHIUSO" per...i costi troppo elevati e non più sostenibili.
Sapete della normativa del Parlamento Europeo che chiede la chiusura degli uffici comunali ai centri abitati con meno di 3.000 abitanti? No? Aspettate e...vedremo.
Il direttore

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