martedì 3 luglio 2012

ARRIVEDERCI A PRESTO ROCCO

Bè, sapete tutti che quando una cosa la devo dire…la dico,anzi la scrivo assumendomene ogni responsabilità e  con tanto di firma sotto.

Oggi è già partito da Panni il dott. ROCCO GESUALDI per rientrare a Parma,la sua sede di lavoro.
Embè? Dirà qualcuno e a noi che ce frega?
A una esclamazione del genere,in altri tempi,avrei risposto alla maniera del “direttore” ma non essendolo più,per mia scelta e convinzione,dico a sta gente,che fra sospiri e pianti,si professano amanti nonché salvatori del paese,sono di una ignoranza tale che non è manco possibile misurare…e mi fermo qui.

Che io abbia un filing particolare con Rocco è cosa nota e risaputa,ma ciò è basato sul fatto che giovani come Rocco a Panni di questi tempi,laureato,bello,dinamico,intelligente,sempre attento pronto a fare e organizzare modi e maniere perché Panni non solo sopravviva ma che lo faccia nella maniera migliore è cercare un ago nel pagliaio.
Con tutto il rispetto e la stima per tutti i giovani che vivono a Panni io mi e vi chiedo: trovatene un altro suo pari e tutto sarà ok.
Giovani pannesi in grado di portare avanti un discorso socio-culturale ormai vivono in altre parti del mondo con grave danno alla crescita,anche culturale, del paese,mi riferisco,per fare un esempio,allo stimatissimo Giuseppe Roberto che da qualche anno vive e lavora in Inghilterra,e ve sono altri ancora. Quei pochi rimasti,tra cui Rocco,si sono dati da fare,hanno lavorato,hanno organizzato e preparato tante di quelle manifestazioni di cui abbiamo goduto negli scorsi anni,come l’EXPO’,ed altre manifestazioni culturali di alto pregio.

Per Panni la cultura è sempre una parola ostica,poco sentita e gradita…nunn’è na cosa ca e magne,con la partenza di Rocco la si può seppellire nel locale cimitero.

Forse i nuovi amministratori si cimenteranno in questo nobile scopo?

Il sindaco o il vice sindaco,ex sacrestano…anzi è rientrato in pieno servizio dietro le processioni,come vistosi in quella di San Giovanni,si impegneranno per tale nobile scopo?

Consentitemi di crederci poco…anzi per niente,per loro è il cemento l’arma per salvare il paese.

La partenza di Rocco è una dei danni più grandi emersi dalle ultime elezioni comunali che solo la politica può determinare. Quando si perde è un colpo per tutti ma ancor più per colui che a causa di questa situazione deve rifare la valigia e andar via da Panni.

Ci sono persone che vedono la partenza Rocco come un sollievo? Ma certamente…indubbiamente!Così come ci sono state 4 o 5  persone,residenti,che hanno gioito alla notizia che non facevo più il giornale,anche Rocco ne ha di questa invidiosa e lividosa di gente.

Una luce accesa può essere gradita da chi intende vedere chiaramnte le cose ma inopportuna per chi fa le cose a “cata meia”…citt…citt,senza quel rompic………del giornalista alle costole,dimenticando,cosa che capita molto spesso a Panni,che quello stesso romp…….nel corso degli anni ha pubblicato notizie,da loro stessi fornitegli o da altri,di nascite dei loro figli,battesimi,cinquantenari,centenari,decessi,matrimoni,prime comunioni e tant’altro.

Allora cum jè stu cunt?

Per me è gente che non ha gli accessori e viaggia nel modo in cui gli viene indicato….da altri.Schiavitù servile.

Sono curioso di sapere chi è quella persona che al comizio di ringraziamento del sindaco,quando,il vice sindaco e il sindaco,parlano del giornale che non dovevo farlo più, questa persona con tanta voce gridava sotto il palco: “Sin,l’adda chiur lu giurnale,se nadda ie a la casa soia”.La mia curiosità deriva dal fatto, non da quello che gridava, ma dalla forza e dal vigore profuso nel gridare quelle cose,certamente è uno di quelli che incontrandomi a Panni mi saluta “Buon giorno direttò”.

Ma questa è la nostra Panni,perciò la amiamo…forse così.

Però a tutto c’è un rimedio,una possibilità che il tutto si sistemi.

Anche per il caso di Rocco ci sarebbe una possibilità del genere,ma dipende dalla sensibilità e dalla intelligenza di alcune persone suoi amici con cui si è battuto durante la campagna elettore.

Io confido in queste persone.

A Rocco dico: non un addio ma un paterno
ARRIVEDERCI A PRESTO A PANNI  E GRAZIE PER QUELLO CHE HAI FATTO IN QUESTI ULTIMI 5 ANNI!

pdm

6 commenti:

Renato DM ha detto...

Ciao Rocco. Buon viaggio e soprattutto buon lavoro.
Senza te, Panni perde te.
E non è solo una veloce battuta la mia. Davvero avevi dato una sterzata culturale decisa alle festività pannesi. Spero solo che chi verrà dopo di te apprenda la tua lezione di competenza, di creatività e di umiltà. La vedo difficile, però.
Un abbraccio affetuoso.
Renato

alfonso.lapolla@alice.it ha detto...

Anche Prato ringrazia. Con la tua sensibilità ed intelligenza hai stretto in un abbraccio fraterno coloo che da anni vivonoe lavorano a Prato con chi il Paese natale non lo ha mai abbandonato. L'Acap aveva perso ogni contatto con le proprie origini e tu, in un momento critico per l'associazione pratese, hai saputo risvegliare il desiderio di continuare a respirare l'aria pura del Castello. Grazie a te e agli Scazzematiedd il soffio vitale della pannesità è tornato a contagiare tutti noi pratesi. Spero che per molti anni ancora la scintilla che hai portato con te possa alimentare un fuoco sempre più vivo. Grazie, Rocco.

IL CASTELLO ha detto...

che verrà dopo di lui?Il vuoto più assoluto...il niente.
Quale fuoco può alimentare una scintilla se non vi è legna da ardere?
Ecco il mio "schieramento" con Mauriello,proprio in previsione di questo,ma il popolo,quello a servizio dei potenti,ha voluto diversamante e che ben pro faccia loro...a noi "villeggianti" interessa poco o niente.
Saluti.

Franco Cocciardi ha detto...

credo calzi a pennello...

C'era una volta un bramino buono e pio che viveva con le elemosine che i fedeli gli regalavano. Un giorno pensò: "Andrò a chiedere l'elemosina vestito come un povero intoccabile".
Così mise uno straccio intorno ai fianchi, come fanno i paria, i più poveri dell'India.
Quel giorno nessuno lo salutò, nessuno gli diede l'elemosina.
Andò al mercato, andò al tempio, ma nessuno gli rivolgeva la parola.
La volta successiva il bramino si vestì secondo la sua casta: si mise un bel vestito bianco, un turbante di seta e una giacchetta ricamata. La gente lo salutava e gli dava denaro per lui e per il tempio.
Quando tornò a casa, il bramino si tolse gli abiti, li posò su una sedia e si inchinò profondamente. Poi disse: "Oh! Fortunati voi, vestiti! Fortunati! Sulla terra ciò che è certamente più onorato è il vestito, non l'essere umano che vi è sotto".

Perché badiamo ai vestiti e non alle persone? Crediamo alle cravatte e non alle idee e spesso i giovani sposano un abbigliamento, non una persona...
Un circo fermo in uno spiazzo alla periferia del paese, durante la rappresentazione, prese fuoco. Il clown, già abbigliato per lo spettacolo, corse a cercare aiuto. Arrivò affannato nella piazza del villaggio e prese a supplicare i paesani: "Correte presto! Il circo sta bruciando !".
Ma la gente prese le grida del pagliaccio come spettacolo, per cui lo applaudiva, ridendo fino alle lacrime.
"Se non lo fermiamo subito, il fuoco attaccherà i campi di grano maturo e arriverà al paese!", gridava il clown e tentava inutilmente di scongiurare gli uomini ad andare, spiegando che non si trattava affatto di una finzione, di un trucco, ma di un'amara realtà.
Il suo pianto intensificava le risate: "Bravo!", esclamavano. "Sei un vero attore!".
Così il fuoco avanzò tranquillamente: divorò il circo e tutte le case del villaggio.

IL CASTELLO ha detto...

E' questa la vita,caro Franco,o è quella in cui oggi si ridotta?
Sono propenso per la seconda ipotesi...visto come la vita è intesa oggi.

Unknown ha detto...

Cari amici, mi spiace ma solo oggi ho potuto accendere di nuovo il mio computer. Vedere e sentire tutto questo calore, sia sulla mia bacheca, ma, anche sul blog del Castello mi rende sereno e felice. Per cui ringrazio tutte le persone stupende che sono accorse al mio fianco in tutti i modi possibili. Dal 7 maggio, tutti i giorni, mi sono arrivate conferme commoventi sulla mia presenza nella nostra amata terra e questo sostegno e queste dimostrazioni incondizionate, mi hanno dato altra forza per affrontare nuove sfide. Sarò eternamente grato alla mia famiglia e ai miei amici per essermi stati vicini e aver creduto in me. Non è la prima volta che devo lasciare Panni. Ringrazio di cuore chi mi ha voluto a Panni con tutte le forze anche votandomi, ma, ringrazio anche coloro i quali hanno scelto diversamente e che hanno gradito la mia partenza, perchè anche questa esperienza servirà a farmi crescere e a portare nella mia vita altre possibilità. Vi abbraccio Rocco Gesualdi