sabato 28 gennaio 2012

Mi chiedo: com’è possibile che l’Italia si è ridotta cosi?

Di chi sono le responsabilità? Quali i perché?

Ovviamente la ricerca è variegata e porterebbe, di sicuro, a polemiche e diatribe infinite.

Le mie sono e vogliono essere semplici riflessioni di un qualsiasi cittadino italiano, condivisibili o meno, non sta a me giudicare.
Non è da me tenere “lezioni di politica generale”, ad altri questi carichi ed incarichi, ma la “libertà” di pensiero e di opinioni è sancita dalla Costituzione Italiana fatta dai nostri padri costituenti sin dal 1948 ed io, quale cittadino cui fa riferimento la Costituzione Italiana, uso quel diritto esprimendo il mio libero pensiero.

Di chi sono le responsabilità?
Un padre di famiglia qualsiasi con po’ di criterio e raziocinio che amministra la propria famiglia sa o dovrebbe sapere lo stato finanziario-economico in cui la sua famiglia opera e vive nei 365 giorni dell’anno, quindi sa o dovrebbe sapere, i limiti economici entro cui gestire la famiglia in maniera ottimale. Non occorrono ne maghi e ne indovini per fare ciò! Basta rendersene conto nei vari conti bancari, postali ed altro simile oppure, per i più, prendere coscienza di quanto poter disporre e, quindi, spendere quanto è disponibile per il menage familiare.
Oppure mi sbaglio?

Se guadagni 1.000,00 euro al mese e ne spendi 1.500,00 o 2.000,00 ogni mese va da se che un bel giorno ti trovi pieno di debiti, fino al collo, a cui non trovi soluzioni perché con quei 1.000,00 euro al mese o paghi i debiti o ci devi campare, e con te la tua famiglia.

Concludendo: quel padre che agisce in tal modo è uno sciagurato!

I nostri "padri tutelari" chi sono?

Semplice: tutti coloro che mandiamo a tutelare i nostri diritti e a trovare soluzioni ai nostri bisogni primari e cioè tutti coloro che puntualmente, con il nostro voto, diamo mandato a rappresentarci, in tutte le sedi istituzionali, da quelle più piccole a quelle più importanti del nostro Paese.
Il loro nome? La politica fatta da almeno da 30 anni a questa parte…tutti…nessuno escluso!

Oggi, e lo abbiamo scoperto solo ora, coloro che gestiscono il potere hanno un unico e solo obbiettivo: crearsi posizioni privilegiate di fronte a un cittadino italiano qualsiasi che lavora, o tenta di farlo, nella maniera e nella misura sufficiente da poter vivere lui e la propria famiglia.

Oggi anche questa possibilità-speranza al buon cittadino viene negata: il diritto al lavoro!

L’art. 1 della Costituzione Italiana recita così: l’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul LAVORO! Punto! Sull’argomento non aggiunge parola…punto e basta!


I nostri politichesi si stanno arrovellando il cervello per risalire gli scalini di una ripresa economica-finanziaria del Paese…saltando il primo gradino…IL LAVORO!

Salendo su una scala non si può saltare il primo gradino altrimenti si rischia la caduta, così come oggigiorno fa la nostra politica:crescita, sviluppo, rinascita e benessere, questi sono gli obbiettivi che  perseguono, annaspando a destra e a manca, da parte delle nostre Istituzioni.

E IL LAVORO?

E’ il primo ed indispensabile gradino su cui poggia l’Italia e il mondo cosiddetto civile!

Lo si salta, scientemente e volutamente!

La crescita, lo sviluppo, l’agiatezza e il benessere provengono dall’unica fonte: IL LAVORO!

La ricchezza? Non è contemplata da nessuna norma civile in quanto dal lavoro si possono creare situazioni di benessere ed agiatezza ma non di ricchezza, la cui fonte può essere anche il lavoro, una grande o piccola parte, ma la restante parte è dovuta…ad altre cause, molte delle quali incorrono in veri e perpetrati violazioni delle leggi dello Stato.

Il TG-RAI 1 delle 13,30 odierno ha dato una notizia, tra una cronaca e l’altra, sulla apertura del nuovo anno giudiziario 2012 comunicando che l’Italia, da una statistica fatta su 182 paesi sul “sistema e funzionamento della giustizia” è al 150° posto…uno degli ultimi…lo Zambia, l’Eritrea ed altri Paesi africani, precedono l’Italia in questa graduatoria…

Ma è mai possibile tutto ciò?

In Paesi dove vige la dittatura e la guerra civile da anni il sistema giudiziario funziona meglio di quello italiano?

Ma ce ne rendiamo conto si o no?

E il “Popolo Sovrano” dov’è…che fa…come intende uscirne fuori?

Il popolo c’è ma la sua “sovranità” è un ricordo lontanissimo!

Una verifica?

Scommetto un caffè che alle prossime elezioni politiche la situazione sarà uguale, la stessa che oggi tutti noi lamentiamo con protagonisti gli stessi personaggi che hanno portato l’Italia in ginocchio. Ci state?

La riforma elettorale? Già vista e vissuta nel passato! In sostanza si autorizzano i candidati a riaprire la fiera-mercato del voto con promesse…variegate!

Povera Italia ti hanno messo in ginocchio, piangente sulla sorte dei tuoi cittadini, affidata ad un regime dittatoriale democratico che, da minimo un trentennio, ne fa uso ed abuso creando intorno a se una spessa e inattaccabile fortezza che si chiama PRIVILEGIO!

In parole povere il privilegio non è altro che una posizione effimera costruita intorno alla propria persona tale da garantirgli di stare fuori da quelle situazioni in cui un cittadino qualunque viene travolto in nome del “Salviamo l’Italia”.

Ma quale Italia? Quella degli italiani tutti oppure quella personale privilegiata attribuitagli dal voto in nome del “Popolo Sovrano”?

Questa, ripeto, è una mia semplice riflessione personale quale libero cittadino e giornalista italiano che non ha nessuna remora o timore reverenziale per…chicchessia.

Ne seguiranno altre, anche in collegamento diretta web TV, e stando in un regime democratico, così almeno si dice, ognuno è libero di scegliere di leggere oppure di cliccare altrove per altri e più spensierati nonché divertenti siti web.

Alla prossima.

Il direttore

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