Poche chiacchiere e ramece ra fà!
Fu proprio così! Il 1 settembre eravamo al castello con tanti amici e parenti e...chissà come e perchè mi venne voglia di una bella spaghettata con olio,aglio e peperoncino. Lo dissi agli amici e ce ne fuss state un c'avess ritt re no!
Dove la facciamo?
La proposta fu mia e,quindi,dovevo far da ospite a casa mia. La compagnia si sciolse e,chi di là e chi di quà,se ne andarono alle proprie dimore a piglià coccosa ca putev serv a la catalana.
Quando succedono le cose che tu in quel momento mai e poi mai pensi che debbano succedere,
quella sera successe!
Una visita non prevista mi trattenne per un pò di tempo mentre gli amici aspettavano la fine della visita al nascosto dietro l'albergo dei Rucci...tant pe nun fa verè ca se magnava quedda sera a la casa re lu direttor.La visita finì e gli amici,in ordine sparso,vennero a casa mia.
Così imbandimmo la tavola composta da 4 coppie di coniugi così composte:
Io e mia moglie Anna
Michelino Bianco (re cangiarr) e la moglie Elisa
Carmine Lapolla (re Florio) e la moglie Teresa
Nino Rainone e la moglie Maria di Pordenone
Peppino Ladogana (re Matteo) e la moglie Maria,in fibrillazione per il rientro a Brescia il giorno dopo vennero a cena quasi finita.
La cuoca ufficiale per gli spaghetti aglio e olio fu nominata Teresa,la moglie di Carmine re Florio,la quale,guarda caso, da quel giorno era uffcialmente in pensione dal servizio d'insegnamento a San Severo e,quindi,maggior gaudio alla serata.
Tirando fuori ciò che ognuno aveva portato per "integrare" la cena ci fu tanta la roba che,a fine cena,parte di essa fu spartita fra i commensali per il giorno dopo.
Teresa fece uno spaghetto con aglio,olio,peperoncino e mollica di pane da leccarsi l'unghia destra della mano sinistra...favoloso.
E dopo...si salvi chi può,formaggi,sausicchie,prusutt,ciambotta e alla fine un dolce per festeggiare il pensionamento di Teresa,la moglie di Carmine re Florio...e pensare che per non scordarlo il suo cognome lo avevo appuntato su un foglio di carta,che,puntualmente,ho scordato dove l'ho messo.
La vecchiaia? Può darsi!
Comunque trascorremmo una di quelle serate che ci fece rivivere i tempi della nostra giovane età in cui la sera "la catalana" era l'unico momento di vera gioia e spensieratezza,godendo dell'amicizia di quelle persone con cui hai diviso gran parte della tua vita.
Li voglio ringraziare tutti e dire loro che sono e saranno sempre nel mio cuore perchè essi sono parte di me stesso,l'età,gli acciacchi,le sofferenze svaniscono in quel clima di pura e semplice amicizia.Grazie.
E dopo seguì l'immancabile giro al castello per prendere la salutare boccata d'aria e...alleggerire la digestione.
Vi voglio bene amici cari,dovunaue voi siate vi giunga questo mio grido amicale e...mica finisce qui?
Il direttore-amico
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