Cari lettori e compaesani queste due pagine sono del giornale nr. 4 Ottobre 2011, la pag. 22 e la 23,che sta viaggiando alla volta degli abbonati al giornale,nelle quali ho voluto focalizzare alcuni aspetti di pubblica conoscenza ormai che, col passare del tempo,si acuiscono sempre di più ponendosi all'attenzione generale, in modo particolare a noi che viviamo a Panni gran parte della stagione estiva,ma sono problematiche "vecchie" ma che, non soltanto a mio giudizio,devono trovare una "gestione diversa" per alcune di esse e soluzioni, o almeno prenderle in considerazione, per altre. Ho ribadito più volte nel corso dell'articolo, e inquesta sede lo ribadisco,che le mie non critiche fine a se stesse bensì una presa di coscienza allargata a molti di noi pannesi di cui,com'è mio preciso dovere,mi faccio portavoce. Le questioni trattate nelle due pagine vanno dalla organizzazione delle festività agostane pannesi e quella della Struttura Albergo-Ristorante-Maneggio "Monti Dauni" , la prima struttura che permise al nostro paese di affacciarsi a propsettive fino ad allora impensabili,come quella del turismo locale.Inaugurata il 6 agosto 1998,con giubilo popolare, messa in opera con un finanziamneto della CEE pari a circa 5 miliardi di lire e ben gestita,nei primi anni,da una cooperativa di lavoro di Monteleone di Puglia, da circa 7-8 anni sulla stessa struttura è calato un sipario di ferro, impossibile da sollevare, ogni tentativo risolutivo sembra improduttivo ed inefficace, un vero e proprio tabù, anche se intorno ad essa circolano voci e soltanto voci, di possibili soluzioni in tempi brevi. Fino ad oggi,guardando le poche foto a corredo, possiamo soltanto prendere atto che l'uso della struttura è adibito, da anni, ad una vera e prorpia "stalla",gli escrementi degli animali ricoverati ormai fanno da pavimento a quasi tutto il ristorante. Le stanze,ancora con letti,armadi,comodini e tutto ciò che occorre per una più che ottima ospitaòità ai turisti,sono sparsi per terra,porte e vetri frantumati,il forno per le pizze e la cucina sono stati gettati nell'antrone della struttura al pubblico ludibrio e, ciò,miei cari lettori-compaesani,essendo una pubblica struttura e che quindi è di tutto il popolo non E' CONSENTITO A NESSUNO! Che vi siano difficoltà in ordine alla ristrutturazione in quanto a finanziamento può passare ma l'abbandono e la distruzione di tutto ciò che la struttura "avrebbe" necessità per una sua ripresa operativa,senza ulteriori aggravi di spesa, QUESTO NO...NON E' PERMESSO A CHICCHESSIA!
Gli articoli vogliono porre alla genrale attenzione questi problemi e non certo trovare risoluzione ad essi,compito che spetta ad altri che ne hanno competenza e spettanza ai quali,come sempre,confermo la mia, e quella di chi lo riterrà opportuno,disponibilità per ogni opportunità risolutiva di questi ed altri problemi in spirito libero e la voglia di fare e collaborare.
Ciò che scrivo, da 15 anni anni a questa parte, sono e rerstano scritti e non chiacchiere disperse al vento,pertanto tutti possono esprimere il proprio parere su questi ed altri argomenti purchè usino lo stesso metodo: per iscritto! Niente telefonate,o incontri in separate sedi o messaggistica privata,ma che tutti possano leggere,farsene una opinione e,volendo,dare la propria.
Per questo motivo io e il collega Michele Pilla di Montaguto stiamo cercando di allestire una video chat in diretta web in cui parlerò di questi ed altri argomenti che ci stanno a cuore.
La diretta web si terrà,sempre che vi riusciamo,martedì 25 ottobre p.v. a cominciare dalle 21,30 e sarà visionabile sul questo stesso blog.Chi vorrà intervenire lo potrà fare soltanto scrivendo,in diretta,sulla chat sottostanto il riquadro del livestream.
Ci videovediamo martedì? Speriamo di si!
Il direttore
NdR : per visionare le foto clicca sul titolo del post.
3 commenti:
C'è poco da commentare. Va fatta una denunzia alla Magistratura .
Qui l’unica domanda da porsi è:
PERCHE' UNA STRUTTURA INNAUGURATA NEL 1998 E' STATA PRATICAMENTE SVENTRATA DOPO APPENA e ribadisco APPENA 6 ANNI DALL’INNAUGURAZIONE?
Non ha senso fare dei lavori del genere su un complesso praticamente immacolato e soprattutto l’amministrazione non può nascondersi dicendo che se è in quelle condizioni è perchè la provincia si è rimangiata il finanziamento che aveva precedentemente elargito.
La questione è un'altra:
QUELLA STRUTTURA NON DOVEVA ESSERE TOCCATA, ANDAVA BENISSIMO COSI' COM'ERA.
Se quel complesso fosse stato di un privato nessun imprenditore avrebbe pensato di spendere quei soldi per fare quel tipo di lavoro. Il problema è sempre lo stesso: la mala gestione delle risorse pubbliche.
caro direttore penso che sia giunto il momento per far sentire la voce del popolo pannese e di quelli che non risiedono piu'in paese.La struttura va ad ogni costo rimessa in funzione al piu'presto.
E ora che l'amministrazione si dia da fare senza remore
Caro direttore torna spesso sull'argomento probabile che si danno una mossa
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