Il 20 luglio dell'anno 1995 alle ore 8,30 Ida Procaccini esalò il suo ultimo respiro e rese la sua anima a Dio.
Le fui accanto,mano nella mano,tutta la notte che precedette la sua morte...e lei,con il respiro grosso e affannoso,di tanto in tanto,dava una stretta alla mia mano,quasi a dirmi,pur non potendo muovere alcunchè e profferire una parola: "Figlio d'oro...il mio corpo è ancora quì e sento ancora la tua mano nella mia,ma la mia anima vola già verso Colui che volle unire noi 7 in una meravigliosa famiglia,che ho amato oltre me stessa e amerò sempre."
Ecco Donna Ida Procaccini in De Michele che donna è stata...è stata mia madre,nata a Panni il 11 febbraio 1911 e lì portata a morire,per sua ultima volontà,dagli OO.RR. di Fogggia dov'era ricoverata.
"Quand arruam a lu Lammicc,figlie mie,ie me sent re renasc..."
Mi diceva ogni volta che la portavo a Panni con la macchina e giravamo per la curva a sinistra all'altezza della località detta "Lu Lammicc". Sapevo della sua sofferenza nello svernare a Foggia e sapevo con quanta ansia aspettava il giorno di maggio per tornare a Panni,il suo adorato paesello.
Enumerare tutte le sue doti e le sue qualità oltre che superfluo sarebbe di parte,quale suo ultimo ed adorato figlio,ma da lei ho ereditato un aspetto peculiare del suo carattere,la forza e il coraggio di superare ogni e qualsiasi avversità che la vita ci pone sul nostro cammino: un guerriero infaticabile ed indomito...
Lei era così e lei mi ha formato...così.
Io e mamma Iduccia non ci siamo mai separati,fisicamente forse,ma continuiamo a camminare insieme,mano nella mano e..."Petrù te si arrecurdat ca..." Si,mamma,non me ne sono scordato...riposa in Pace.
Tuo figlio Pietro e le tue figlie Marta,Luciana e Lidia,nipoti e pronipoti...tutti.
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