venerdì 26 marzo 2010
LETTERA APERTA AD UN COLLEGA
Consentitemi di ringraziare e dare il benvenuto al sig. Corrado Germinario che, nel suo commento al mio post del 25 marzo, con tanta sua bontà e benevolenza nonché mia grande soddisfazione, mi chiama suo "collega". Per me è un onore essere avvicinato ad un operatore dell'informazione di così alto livello come lui, direttore del bisettimanale “Il Fatto” e corrispondente della emittente locale "Telesveva", nelle città di Molfetta-Bisceglie che assommano insieme a più 100mila abitanti, quindi lo spessore e il valore del collega paragonato al mio è come confrontare il sole con la luna e, ancor più, per sua diretta sua affermazione, lo avremo addirittura come compaesano d'adozione per ragioni sentimentali...fortunata fanciulla pannese...fortunata Panni per l'adozione di un figlio di così alto spessore e innamorato di entrambi.
Caro Direttore a nome mio personale e della comunità pannese che rappresento anche nella mia qualità di Portavoce del Comune di Panni, le do il più caloroso "Benvenuto tra noi".
Sono a sua disposizione e ,ovviamente, resto nell'attesa di conoscerla personalmente a Panni semmai a braccetto con la sua amata mia compaesana.
Mi contatti quando e come vuole.
Per focalizzare sinteticamente il mio post del 25 u.s. le dico che qualora la mia missione, come lei giustamente la definisce, fosse rivolta soltanto agli abitanti della piccola Panni, oggi con 883 abitanti, per me sarebbe uno scherzo, oltre che, comunque, un piacere, portare avanti agevolmente ma il mio campo d’azione è molto ampio espandendosi alle comunità pannesi di tutto il mondo, da quelle in Canada, in USA, in Australia, in Argentina e finanche in Cile e in Brasile oltre che in Europa, e,le assicuro, non è cosa semplice.
La mia missione giornalistica ha avuto uno scopo mirato sin dal primo numero del giornale datato dicembre 1996: rimettere insieme, riunire la gente pannese ovunque si trovi.
Con l’aiuto di Dio, dei pannesi e della mia incrollabile “fede” molto si è realizzato come d’incanto e il fenomeno cresce anno dopo anno così la mia soddisfazione, ma non è ancora appagata.
Fino a quando il mio impegno porterà altri nuovi risultati nel senso detto io ci sarò, qualora invece, non mi sarà più consentito, a motivo di età e di saluto, è mio fermo proposito lasciare che altri lo continuino a fare, a tale scopo è destinata la giovane Redazione che opera a Panni già da due anni e, in modo autonomo, continueranno a farlo già dal prossimo anno. Questo è il mio augurio.
Il mio mestiere è stato per 35 anni di impiegato nelle Poste Italiane, la mia missione giornalistica è in opera dal 1996 fino a…quando Dio lo vorrà.
Nessuno è eterno.
La mia “voce”, a volte, può assumere toni alti e vibrabti, è vero, ma non di certo intimidatori o di rimprovero, bensì vuol essere quella di un padre che richiama i suoi tanti figli sparsi nel mondo che vede distrarsi, attratti dalle tante cose della vita dimenticando o trascurando le proprie origini e ciò, io credo, non mortifica solo me ma tutti i padri che vedono i propri figli allontanarsi mentalmente dal ceppo da cui essi stessi o per il tramite dei loro genitori e nonni traggono il “proprio essere in vita ”.
Esempi di un certo serpeggiante e silente malessere di ciò che affermo, caro direttore, si possono, purtroppo, riscontrare anche navigando in questo web che dicesi “pannese” ma che di pannese ne portano solo il nome e farne, poi, un uso per fini solo e soltanto personalistici, mortificando così l’immagine della Pannesità, scopo primario del mio costante e duro impegno su carta stampata, qui nel web e dovunque.
La sua presenza per me è di grande conforto.
Gradisca i miei cordialissimi saluti
Pietro De Michele
Direttore de "IL CASTELLO"
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