A conclusione della stagione venatoria,molti cacciatori del Preappennino Dauno,tra cui quelli di Panni,hanno lamentato una forte diminuizione di cinghiali nella zona.Infatti,fino allo scorso anno,usualmente capitava di avvistare numerosi esemplari fuori della riserva,e quindi facilmente raggiungibili dai colpi delle doppiette dei cacciatori ben appostati, che poi li gustavano insieme ai famigliari ed amici nelle varie osterie dei Monti Dauni.Quest'anno invece niente di tutto questo,radio,telefoni cellulari,cani,fuoristrada, ma dei cinghiali nessuna traccia.E' rimasto solo il ricordo e la bocca asciutta dei buongustai.Solo dalle parti di Accadia pare che questo fenomeno si sia verificato in modo minore.Gli stessi cacciatori hanno escluso che si possa trattare di una morìa,perche' nelle numerose battute non hanno mai rinvenuto carcasse di animali morti.Così c'e' chi ha ipotizzato che i cinghiali avessero capito che stare nella riserva,al riparo dei fucili e carabine,sarebbe stata la scelta migliore.Ma qualche vecchio arguto, nonche' saggio contadino,pero' ci ha ricordato sorridendo, l'episodio di quella moglie che di nascosto del marito, dopo aver fatto i buchi alle botti,ogni notte andava a spillare e bere il buon vino rosso,ubriacandosi di conseguenza.Così quando l'uomo si reco' in cantina ad aprire le sue botti per travasare il vino nelle damigiane, le trovo' tutte vuote.Da qui il detto "non si puo' avere la botte piena, e la moglie ubriaca".
Con questo invitiamo gli organi preposti alla vigilanza, a fare un giro di vite ed a condurre qualche verifica in piu',inoltre a procedere ad un necessario censimento degli esemplari rimasti ancora in vita nella riserva, e nello stesso tempo pensare che i bracconieri non hanno un vestito o un colore particolare, ma a volte si possono travestire anche da cacciatori.
Panni 31/01/10 Antonio Mauriello
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